Dagli albori della civiltà fino ad oggi, generazioni di casalinghe hanno avuto a che fare con quello che è uno degli elettrodomestici più conosciuti e usati di sempre: il ferro da stiro. Benché sia stata piuttosto lenta, l’evoluzione del ferro da stiro affonda le sue radici in tempi remoti, cambiando nella forma, nei materiali e, ovviamente, nella tecnologia.
Tutti sanno a cosa serve e come si usa, ma non tutti sanno quando è nato il primo ferro da stiro della storia. Dai primordiali attrezzi per stirare degli antichi Egizi, passando per il ferro in ghisa e a carbone, fino a giungere al più moderno e tecnologico ferro da stiro a caldaia, scopriamo insieme la storia e l’evoluzione di questo indispensabile elettrodomestico.
Le origini del ferro da stiro
Per arrivare al ferro da stiro a caldaia così come lo conosciamo oggi sono trascorsi dei secoli. Un primo rudimentale esempio di attrezzo assimilabile ad un ferro da stiro risale all’Antico Egitto. A quanto pare, per assecondare l’impeccabile gusto nel vestire del faraone, gli Egizi usavano plissettare tessuti e gonnellini utilizzando uno strumento piatto e molto pesante detto lisciatoio, usato a freddo sui tessuti umidi per praticare delle pieghe.
Il primo ferro di stiro a caldo, invece, viene attribuito alla dinastia Cinese Han intorno al 200 d.C. Secondo gli storici, l’antenato del nostro ferro era una sorta di recipiente in bronzo con manico in legno, contenente brace incandescente, impiegato alla corte cinese per lisciare sete e tessuti. La pratica di stirare a caldo usando piastre in bronzo riscaldate sul fuoco entrò in voga anche nell’Antica Roma e rimase il metodo più utilizzato fino al Basso Medioevo. È proprio in quegli anni che si assiste alla diffusione dei primi ferri da stiro in ferro battuto, oggetti non particolarmente leggeri e maneggevoli che rendevano le operazioni piuttosto faticose.
Dal ferro da stiro in ghisa alla prima piastra elettrica
I successivi sforzi furono tutti indirizzati a rendere l’oggetto più funzionale e leggero, cercando di modificarne la forma o di utilizzare materiali alternativi. A seguito di successive evoluzioni e sperimentazioni, dal ferro scaldato in forno si passò al primo ferro da stiro con piastra elettrica.
Era l’Electric Flat Iron brevettato da Henry Seeley nel 1891, dotato di piastra in acciaio e manico in plastica. Nonostante i numerosi tentativi di modernizzare l’oggetto, si trattava comunque di un attrezzo estremamente pesante (ben 7 kg) che fu migliorato e perfezionato solo dopo molti anni.
Nei primi anni del XX secolo, invece, iniziò a circolare il ferro da stiro in ghisa piena, ma, ancora una volta il peso era eccessivo e presentava lo svantaggio di raffreddarsi rapidamente. Per evitare lunghi tempi d’attesa, infatti, occorreva averne almeno due in casa.
Una svolta si ebbe intorno agli anni ‘20 ad opera dell’inglese Isaac Wilkinson, padre del ferro da stiro a carbone, il primo nella storia ad avere una forma appuntita per scivolare meglio sui tessuti. La particolarità di questo modello era una cavità interna, destinata a essere riempita con carbone incandescente, alimentato da un soffietto per favorire l’ingresso dell’ossigeno.
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Dalla nascita del ferro da stiro a vapore al ferro a caldaia
La nascita del ferro da stiro a vapore risale solo al 1926, anno in cui venne lanciato l’Eldec. L’intuizione di stirare a vapore ebbe una portata davvero innovativa, ma l’attrezzo rimase, in sé, ancora molto pesante e ingombrante. A seguito di successivi miglioramenti, negli anni ‘70 fu presentato un primo e più moderno tipo di ferro a vapore con serbatoio, per la prima volta con piastra lucida e fori per la fuoriuscita del vapore, benché si fosse ancora lontani dalla possibilità di regolarne l’intensità.
Solo in un secondo momento, infatti, iniziarono a diffondersi modelli di ferri da stiro sempre più funzionali, con pulsanti e manopole per la regolazione, oltre che più pratici e leggeri. Ma la vera svolta arrivò agli inizi degli anni ‘80 con il primo ferro da stiro con caldaia a pressione, la Vaporella, che consentiva di stirare in modo decisamente più professionale anche a casa e persino in verticale.
Da allora, la tecnologia ha fatto passi avanti e le successive innovazioni hanno portato ai modelli attualmente in commercio che presentano l’impagabile merito di aver reso le operazioni di stiratura molto più semplici e veloci. La caldaia esterna, infatti, contiene molta più acqua rispetto a un serbatoio integrato nel ferro e i programmi per la regolazione della temperatura e del getto di vapore permettono di stirare in modo perfetto diversi tipi di capi e tessuti in modo mirato.
Se il ferro da stiro con caldaia ha rivoluzionato il modo di stirare non è solo perché assicura risultati professionali, ma anche perché consente di risparmiare tempo e fatica.
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