Fabio Castiglia, Technical Director, racconta come è nato di Polti Moppy, un'idea che diventa innovazione.
Come fa un'idea di prodotto a diventare innovazione.
Spesso con il termine “innovazione” si identifica il budget che un’impresa spende in ricerca, con l’intento di sviluppare nuove tecnologie e ottimizzare i processi. Il rischio è che le aziende finiscano per sembrare sempre più simili tra loro, riducendo di fatto il vantaggio competitivo altrimenti garantito dalla diversità.
Oggi è infatti molto facile copiare rapidamente le best practice del settore, cosa che porta le aziende ad inseguire i medesimi clienti con soluzioni e prodotti sempre più simili tra loro.
In questa corsa si rischia di trascurare l’obiettivo finale del fare innovazione, cioè creare valore per i consumatori. Sono loro che, acquistando o meno i prodotti ed i servizi offerti, decretano la bontà dell’innovazione proposta dall’azienda. E l’unico modo per garantire tale vantaggio ai clienti finali è comprendere i loro bisogni per soddisfarli, o per ridurre i costi percepiti nell’acquisto e utilizzo dei prodotti.
È tenendo sempre a mente questo obiettivo che un’idea, nata dall’intuizione di un singolo o dal brain storming di un team, può trovare terreno fertile, essere nutrita e sostenuta, crescere e divenire un prodotto che porta con sé un concetto che renderà l’idea vincente ed universalmente riconosciuta come innovativa.
È un processo tortuoso e disseminato di difficoltà, che va affrontato con dinamicità, capacità logica e una buona dose di incoscienza, a volte osando l’intentato senza paura di fallire, sempre affidandosi alle competenze ma promuovendo l’intuizione.
Spesso questo percorso porta a un nulla di fatto, altre volte ad un prodotto “già visto”, ma talvolta la tenacia e l’ingegno vengono premiati, generando un prodotto che porta con sé un vantaggio reale e quantificabile che il consumatore saprà apprezzare.
Polti Moppy è innovazione perché…
Polti Moppy è nato così, interpretando i bisogni dei consumatori, anche quelli non espressi. È da questi che è scaturita la richiesta di Francesca Polti: uno steam mop senza fili! Sembrava un’idea impossibile da realizzare, una partita persa in partenza. “Non esiste la tecnologia” … “Ci abbiamo già provato” … Ma la sfida era stuzzicante e le competenze dalla nostra parte.
E allora prove di laboratorio, mesi a lavorare con entusiasmo su prototipi creati e poi distrutti dopo risultati deludenti.
Sembrava a tutti gli effetti un vicolo cieco, ma il team intuiva che la soluzione era a portata di mano, che bisognava sganciarsi dalle convinzioni di tutta una vita di ricerche e lasciare libero sfogo alle idee.
Duro lavoro per lo sviluppo, il design, le prove, i test con i consumatori, spinti dall’entusiasmo di sapere di essere a un passo dalla meta.
Ed è da menti aperte a confronto che l’idea si è finalmente palesata in tutta la sua disarmante semplicità: oggi generiamo vapore su un panno per pulire i pavimenti, ma perché portare a spasso il generatore? Portiamo a spasso solo quello che il consumatore realmente necessita per pulire, il panno!
È lì che è sbocciato Polti Moppy, nello spazio nemmeno tanto angusto tra la potenza del vapore e la praticità dello spazzolone.
L’efficacia certificata, la geniale semplicità e la sconvolgente immediatezza fanno di questo prodotto una vera e propria innovazione.
In base all'esperienza di Polti Moppy, cosa non rifaresti o quale approccio diverso svilupperesti?
L’esperienza del progetto Polti Moppy mi ha insegnato molte cose, ma è difficile dire cosa non rifarei.
Probabilmente cercherei di liberare fin dall’inizio le persone dai pregiudizi e mi adopererei per prevenire alcuni passaggi a vuoto che hanno rischiato di compromettere il progetto.
Ma il risultato è stato eccellente e gli errori sono probabilmente serviti anch’essi per raggiungerlo.
Dal caso di Polti Moppy, quale è l'insegnamento che trai per futuri progetti?
Credo che il vero insegnamento di Polti Moppy sia che oggi, nonostante l’impressionante ed inarrestabile sviluppo della tecnologia, ci sono ancora molte esigenze che restano in attesa di una soluzione.
Un’innovazione non nasce in una notte, è frutto di anni di esperienza e di test. È un collage di competenze, conoscenze e lavoro di team.
Pertanto è da questo che partiamo in ogni nuovo progetto, cercando di migliorarci nella gestione e nel dialogo tra dipartimenti, proprio per favorire lo scambio di idee e lavorare insieme su un obiettivo comune: dare una risposta alle necessità del consumatore.
Lo abbiamo fatto per Polti La Vaporella, nata dopo Polti Moppy e per la quale abbiamo cercato, allo stesso modo, di dare libero sfogo alle idee. Anche in questo caso con ottimi risultati.
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